Finora da parte del Comune nessuna marcia indietro: dal mese di ottobre di quest’anno, a Milano, non potranno più circolare le motociclette Euro 0, 1 e 2. La data era stata definita dopo una precedente proroga, ottenuta dietro pressione dei motociclisti stessi, che si sono più volte riuniti in manifestazioni denunciando il danno che il provvedimento avrebbe portato alla città: ovviamente al posto delle moto circolerebbero molte più auto ben più inquinanti.
Assurdo rilevare la differenza di dati presentati dalla giunta comunale, tramite l’assessore Arianna Censi, che sostiene che le moto Euro 0, 1 e 2 rappresentano soltanto il 3% del parco circolante a Milano, a fronte di quelli portati dall’opposizione che parla di un 37% pari a 73.000 unità. E’ vero che non tutti i proprietari usano la moto per andare al lavoro e che alcuni ne posseggono più di una, ma è comunque una percentuale molto alta e non potrà che portare disagi ai cittadini.
Non bisogna infatti dimenticare che le moto consumano molta meno CO2 delle auto, restano accese molto meno, occupano meno spazio sia in marcia che in sosta e per giunta rovinano meno le strade.
Il timore dei motociclisti, anche di chi non vive in città, è che dopo l’applicazione della norma a Milano provvedimenti come questo potrebbero presto essere imitati anche in altre città.
Il 15 marzo i bikers si raduneranno per il settimo incontro di protesta contro il divieto: ritrovo è al campo sportivo Saini in Via Corelli, 136.
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