Liceo Carducci imbrattato con insulti a preside e Forze dell’ordine

Notizie in evidenza

Mercoledì notte ignoti sono entrati al liceo classico “Carducci” di Milano e lo hanno imbrattato con scritte e insulti di ogni genere rivolti al preside Andrea Di Mario e alle forze dell’ordine. A quanto si apprende il raid sarebbe partito dopo che  il preside ha diffuso una circolare per un caso in cui “il nome del nostro istituto è stato utilizzato impropriamente. Infatti, gli studenti che come ogni anno hanno deciso di organizzare fra loro l’acquisto di felpe personalizzate, al di fuori della scuola, col nome del liceo associato a un loro disegno, hanno scelto, fra varie proposte, un’immagine contenente un messaggio aggressivo, ostile e discriminatorio, dal più senza nemmeno domandarsi se fosse lecito, o addirittura senza farci nemmeno caso”.

Oltretutto viene rilevato nella circolare “la stessa consultazione fra tutti gli studenti, che precede la scelta dell’immagine fra le diverse proposte realizzate da alcuni di loro, ha rivelato opacità. Evidentemente un’azione proditoria, mescolata a superficialità, indifferenza e ingenuità, sulla quale è avvenuto un confronto anche costruttivo da parte dei rappresentanti d’istituto e di classe con la dirigenza, anche per trovare assieme una via d’uscita che tutelasse in primis il buon nome della scuola e la sua azione educativa improntata al rispetto della legalità”.

Nella circolare il preside ha invitato i docenti “e le classi a discuterne, quale tema di cittadinanza attiva, di adesione a regole di civiltà democratica, difesa comune delle stesse e consapevolezza, in particolare nel web. In pratica, una lezione di Educazione civica. Inoltre l’Amministrazione informa che, in caso il nome dell’istituto venisse associato a immagini e/o slogan assolutamente non condivisibili, procederà con formale diffida, riservandosi, attraverso il dovuto ricorso all’Autorità competente, di adire alle vie legali, a tutela dell’immagine e dell’onorabilità dell’Istituzione scolastica”.

All’azione nella notte degli studenti si aggiunge che hanno iniziato proprio ieri il primo di tre giorni di cogestione. Proprio il comitato della cogestione, insieme ai rappresentanti degli studenti hanno nella mattinata scritto una lettera prendendo le distanze dal gesto e chiedendo agli altri studenti di firmarla. “La collaborazione tra componenti nella scuola – si legge nella lettera – è ciò che le permette di funzionare e la Cogestione è il più chiaro esempio di ciò. Ci pare quindi evidente che l’atto vandalico subito dalla nostra scuola sia l’opposto di questo spirito collaborativo. Le mura della nostra scuola sono state teatro di messaggi violenti e ostili che sappiamo non rappresentare la maggioranza degli studenti, e che non possono assolutamente trovare spazio all’interno della comunità scolastica. Questo linguaggio mina le basi della coabitazione plurale, libera e democratica su cui si fonda il patto educativo”.  La “migliore risposta a una minoranza che tenta di imporsi sulla comunità scolastica – viene evidenziato – non può che essere la garanzia di uno spazio di pluralità e di condivisione: I prossimi due giorni di cogestione dovranno essere l’occasione per una condanna netta e senza ambiguità dell’accaduto, e per costruire nuovi spazi necessari di dialogo aperti e inclusivi”.

La lettera si conclude evidenziando che “noi studenti e studentesse del Carducci non siamo semplicemente dispiaciuti, ma soprattutto indignati: per questo motivo vogliamo dare ai nostri compagni e compagne la possibilità di associarsi con fermezza al nostro appello. Per ribadire l’importanza delle regole di democrazia e di rispetto, e per dimostrare con l’impegno diretto che la maggioranza dei Carducciani e delle Carducciane non si vuole prestare a questo clima d’odio, vi chiediamo di sottoscrivere le nostre parole firmando questo appello”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Moderazione dei commenti attiva. Il tuo commento non apparirà immediatamente.

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.