Corteo del movimento ‘Non una di meno’ per l’8 marzo. La manifestazione – ‘Nono sciopero transfemminista globale contro ogni forma di violenza maschile sulle donne e di genere’ – è partita da piazza Duca d’Aosta.
‘Lotto, boicotto, sciopero’ è il grande striscione srotolato in piazza e che ha aperto la manifestazione. Davanti alla stazione anche un flash mob con vernice fuxia contro le ‘zone rosse’ per la sicurezza. “Questa è una delle zone rosse di Milano. Uno dei luoghi simbolo di una guerra contro i nostri corpi. Le zone rosse sono un’anteprima del Ddl 1660, un dispositivo poliziesco di profilazione razziale senza precedenti – afferma il movimento anche sui suoi canali social -. Le persone possono venire fermate, identificate, catalogate e allontanate da questa piazza in base alla totale discrezione degli agenti presenti. È stato detto che uno degli obiettivi è ‘allontanare i molestatori’, ma ci chiediamo, chi sono i molestatori? La verità è che fermeranno le persone nere, quelle povere, i giovani delle periferie, le persone in transito, quelle disperate. Utilizzano i corpi delle donne per seminare razzismo, quando in Italia l’80% degli stupratori sono dentro le nostre case e sì, pure nei ‘nostri’ commissariati. Oggi lo diciamo chiaramente: non è in nostro nome che chiuderete i confini, che costruirete ghetti, alzerete muri, ci dividerete. la nostra lotta transfemminista è una lotta antirazzista”. “Ecco perché oggi – spiegano – questa diventa zona Fuxia”.
Il corteo si è concluso in piazza della Scala.
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