serie A

Il commento di Luciano: 29a giornata di serie A

Sport
Buongiorno ai lettori, conclusa ieri la giornata 29 di serie A con i restanti 5 match, dopo gli anticipi di venerdì e sabato. Non solo il Napoli fallisce a Venezia l’obiettivo di mantenere la posizione in classifica, anzi si fa staccare dall’Inter vincente a Bergamo che sale a 64 punti (ora +3) , ma anche la Juventus esibisce un crollo clamoroso (3-0) a Firenze, dove non perdeva dal 22 dicembre 2020, quando i viola si imposero con identico punteggio. E la Lazio la imita in modo ancora più rumoroso a Bologna, dove subisce una debacle totale, in spagnolo detta “manita”. Domenica scoppiettante, vediamo nel dettaglio i risultati:
Venezia-Napoli 0-0
Si, proprio lui, Radu, quello del pasticciaccio brutto a Bologna che in pratica consegnava lo scudetto al Milan. Una serie di miracoli dell’ex portiere dell’Inter ferma il Napoli di Conte, che non va oltre il pareggio al “Penzo” contro un Venezia gagliardo, e anch’esso vicino più volte al gol vittoria con EllertssonFilaGytkjær e Nicolussi Caviglia. Azzurri che perdono altri punti con una neopromossa (dopo il recente ko di Como) e salgono solo a 61 punti, agganciando momentaneamente proprio la formazione di Inzaghi. La sfida tra Atalanta (a quota 58) e Inter permetteva ad entrambe le squadre nerazzurre di trarre vantaggio dalla situazione, ma in serata il big match è stato catturato interamente dai campioni d’Italia. Lagunari al 4° pari di fila e sempre penultimi, ma a 20 punti, a -5 dai primi posti salvezza disponibili.
 
Bologna-Lazio 5-0
Un divario impressionante. Da una parte il Bologna che vuole dimostrare, una volta di più, di essere forte anche senza i giocatori (e l’allenatore) della scorsa stagione, e di potersi confermare un anno di più in Champions. Dall’altra, invece, una Lazio stanca che viene travolta al Dall’Ara dopo la 7a partita giocata negli ultimi 20 giorni. Insomma, il doppio impegno fa male e i biancocelesti che, non solo non superano la Juventus in classifica, ma vengono addirittura scavalcati dal Bologna nella rincorsa alla qualificazione per la massima competizione europea. Finisce con una cinquina, più che meritata per quanto visto in campo, con ben 5 marcatori diversi:  Odgaard, Orsolini, Ndoye, Castro e Fabbian. Il Bologna ha giocato a mille, sin dal primo tempo, poi nella ripresa la squadra di Baroni ha mollato il colpo prendendo la classica imbarcata. E la situazione è ancora più preoccupante considerando le condizioni di Marusic e Tavares.
Roma-Cagliari 1-0
La Roma riemerge dalla nebulosa partita di Bilbao. Dopo l’eliminazione in Europa League di giovedì, la formazione di Ranieri batte il Cagliari di misura con una zampata di Dovbyk in mischia e le parate di Svilar e ottiene così il sesto successo consecutivo in campionato, il tredicesimo risultato utile di fila. I giallorossi tornano davanti al Milan e a -4 dal Bologna che rimane quarto, in virtù della clamorosa debacle dei bianconeri di Thiago Motta a Firenze. della Juve. L’unica notizia negativa è l’infortunio di Dybala, che appena entrato si tocca il bicipite femorale e lascia il campo in lacrime.
Fiorentina-Juventus 3-0
Era pomeriggio, ma quello vissuto dai viola è più da mille e una notte, a Firenze affonda forse definitivamente ogni speranza (o illusione) della Juventus di rientrare nel discorso scudetto, ormai questione riservata alle tre davanti, con l’Inter che allunga ancora su tutte. Domenica davvero indimenticabile per la Fiorentina di Palladino e per tutto il popolo viola. La squadra di casa, dopo la bella e soffertvittoria infrasettimanale in Conference League, distrugge la Juventus nella bolgia dell’Artemio Franchi e si rilancia prepotentemente in classifica. Decisive le reti Gosens e Mandragora nel primo tempo, in 180 secondi, e Gudmundsson nella ripresa. Per Kean e soci questi sono tre punti di platino che valgono l’ottavo posto alle spalle della Roma, mentre per la squadra di Thiago Motta è notte fonda. Lo storico dice: seconda sconfitta in fila, sette gol incassati e una mediocrità preoccupante. La qualificazione Champions è ancora ampiamente alla portata, ma ora al quarto posto c’è ora il Bologna, tornato quello dei miracoli.
Atalanta-Inter 0-2
Se qualcuno credeva che Inzaghi e i suoi fossero “spompati” per i molti impegni su più fronti, e pure in fase critica per gli infortuni e le relative assenze, sarà il caso che riveda i propri giudizi. Dopo i risultati delle partite che l’hanno preceduta, questa era la classica occasione da cogliere al volo per mettere un punto esclamativo, anzi 3, sulla classifica, e l’Inter li ha messi puntuali e secchi come sa fare. Il pareggio del Napoli a Venezia, effettivamente poco pronosticato dalla maggioranza, è invece il risultato che l’Inter si è messa in testa di sfruttare al massimo, e lo ha fatto con sapienza, autorità e cinismo tipico della grande squadra. Ancora Inzaghi sugli scudi, batte per l’ottava volta consecutiva Gasperini, aggiungendo un altro record a quelli già conquistati dall’Inter fino a questo punto. I meneghini mettono 6 lunghezze di margine in classifica sugli orobici e staccano di 3 il Napoli di Conte, fermato alle 12:30 dal Venezia sullo 0-0. Nel primo tempo l’Inter parte forte andando a prendere uomo su uomo i giocatori dell’Atalanta, che non se l’aspettano. La prima frazione è caratterizzata da due ottime occasioni: la prima è quella di Thuram, che colpisce il palo, la seconda è quella di Pasalic, che impegna Sommer con una notevole girata di testa, ma il portiere svizzero si fa trovare pronto. Poi l’Atalanta cresce ma la difesa dell’Inter stronca le iniziative dei bergamaschi. Il punto di svolta della partita arriva al 48° minuto. Çalhanoglu sta per battere un calcio d’angolo quando si accorge di un malore accusato da un tifoso dell’Inter nel settore ospiti. Il gioco si ferma per circa 6 minuti, per permettere ai soccorsi di assistere il tifoso. Poi, appena  il gioco riprende, l’Inter la sblocca grazie al colpo di testa di Carlos Augusto sugli sviluppi di quel calcio d’angolo. La Dea si riversa in avanti ma si espone alle ripartenze nerazzurre. L’organizzazione degli uomini di Inzaghi è encomiabile, mentre l’Atalanta perde la testa. Éderson si fa espellere per somma di ammonizioni per proteste in 30 secondi, poi viene allontanato anche Gasperini. Poi arriva il ko di Lautaro a far piangere l’Atalanta. La lotta Scudetto resta apertissima e appassionante, ma i nerazzurri di casa S.Siro hanno dimostrato di essere ancora la squadra da battere.
E’ tutto, ora spazio alle nazionali, in attesa della ripresa del campionato prevista tra due settimane.
Arrivederci e buona giornata!

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