Blitz di Ultima Generazione al Ristorante Cracco

Milano

Ieri pomeriggio, intorno alle 14, il Ristorante Cracco, situato nella Galleria Vittorio Emanuele II a Milano, è stato teatro di un’azione dimostrativa da parte di cinque attivisti del gruppo Ultima Generazione. L’obiettivo della protesta era denunciare il divario sociale ed economico che separa le élite privilegiate dalla maggior parte della popolazione, sottolineando come un pasto in un ristorante di lusso possa equivalere alla spesa mensile di una famiglia italiana. Gli attivisti hanno fatto irruzione nel locale, srotolando striscioni con slogan come “Il giusto prezzo” e “Ultima Generazione”, per poi sedersi a terra in segno di protesta. Uno di loro ha spiegato ai presenti e ai passanti le motivazioni della campagna, evidenziando le crescenti difficoltà economiche che affliggono studenti, lavoratori e agricoltori.

“Studio e vivo da fuori sede”, ha dichiarato una delle attiviste, “e in un ristorante come questo, una cena costa quanto il mio affitto mensile. Lo studio sta diventando un privilegio, gli agricoltori sono in crisi e fare la spesa è sempre più difficile: paghiamo di più, ma il carrello è sempre più vuoto. Sono scesa in campo oggi per chiedere un prezzo equo, sia per chi compra che per chi produce”. Dopo pochi minuti, le forze dell’ordine sono intervenute, identificando i cinque manifestanti. Prima di essere allontanati, il gruppo ha lanciato un appello diretto allo chef Carlo Cracco, chiedendogli di aprire le porte del suo ristorante ogni giovedì per offrire pasti gratuiti a chi non può permettersi di frequentare locali di lusso. “Un gesto concreto”, hanno sottolineato, “per sostenere chi sta affrontando difficoltà economiche e dimostrare che la buona cucina può essere anche un atto di solidarietà”. L’azione di Ultima Generazione ha riacceso il dibattito sulle disuguaglianze sociali e sul ruolo che i luoghi simbolo del lusso possono giocare nel promuovere iniziative di inclusione e sostegno alle fasce più vulnerabili della popolazione.

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