La barriera antirumore sulla M2 viene abbassata e i disagi e il rumore continuano

Fabrizio c'è Milano
La vicenda della barriera antirumore sulla M2 in Via Rizzoli è emblematica di come vengono fatti in ritardo e male i lavori pubblici nella Milano di Sala.
Dopo più di 20 anni di attese, nello scorso giugno partono i lavori per demolire la vecchia recinzione e costruire una barriera antirumore  nel tratto fra la stazione di Cimiano e Crescenzago della M2. In quel tratto la M2 scorre parallela a Via Rizzoli e Via Palmanova; le case sono a pochi metri dai binari e rumore e vibrazioni creano disagi alle case che erano state costruite ben prima della metro verde.
Già nella fase di eliminazione delle vecchie recinzioni i cittadini avevano denunciato la presenza di sacchi contenenti amianto abbandonati sotto le finestre.
Ma è nella progettazione che i tecnici di Atm (società che ha la gestione delle linee metropolitane di Milano) e del Comune fanno un capolavoro all’incontrario.
Di fronte alla richiesta di altri cittadini che stanno nella parte più a nord di Via Rizzoli, tra le stazioni di Crescenzago e Cascina Gobba, di prolungare anche lì la barriera antirumore, e nell’impossibilità di avere subito un raddoppio del finanziamento per le barriere, i progettisti, dovendo raddoppiare la lunghezza del percorso protetto da barriere, decidono di dimezzare l’altezza delle stesse!
È una operazione sconsiderata che vanifica l’effetto di mitigazione del rumore per i condomini di Via Orbetello e produce disagi per la sicurezza e la visibilità della strada pedonale a fianco della barriera.
Il tutto condito con i soliti ritardi nei lavori pubblici che oramai sono la costante dei cantieri comunali, un tempo invece simbolo della efficienza meneghina.
Insomma una vera beffa per i cittadini che, dopo 20 anni, si ritrovano con una barriera costata 2 milioni e 230 mila euro che non risolve il tema del rumore ma determina degrado e pericoli.
Ci auguriamo che vengano presto individuati i responsabili politici e amministrativi che hanno modificato il progetto per poter allungare la barriera antirumore risparmiando sulla altezza delle stesse.
Nella Milano del Politecnico, un tempo simbolo di efficienza, si sperperano così i soldi dei contribuenti.

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