Quante sono le leggende tramandate circa i poteri di guarigione di alcuni luoghi di Milano?
Tante, almeno quanti sono i siti storici che hanno vissuto vicende alterne e tumultuose.
Vediamone alcune.
Per esempio, si diceva che l‘arca che custodiva i resti di Sant’Eustorgio, tuttora presente in basilica, avesse il potere di guarire l’epilessia e annullare le fatture delle streghe.
Altra credenza, la colonna, sempre presso Sant’Eustorgio, con la statua di San Pietro da Verona, noto Inquisitore, rappresentato con uno spadone incuneato nella testa (più precisamente un falcastro) a ricordo di quando, tornando da Como, a Seveso, venne sorpreso da un agguato di sicari e ucciso. Sembra che ci si potesse rivolgere a lui per far passare i mal di testa.
O che il mitico serpente, che fu costruito in bronzo da Mosè su indicazione di Dio, al solo guardarlo, facesse guarire gli Ebrei morsi da serpente, come racconta la Bibbia –
Numeri 21 – 4,9 “Fatti un serpente e mettilo sopra un’asta, chiunque sarà stato morso e lo guarderà, resterà in vita”.
Questo serpente nero, tuttora presente nella Basilica di Sant’Ambrogio, situato verso il terzo pilastro di sinistra della navata centrale, è posato su una colonna in granito e fu portato dall’arcivescovo Arnolfo II di ritorno da un viaggio da Costantinopoli (1002).
Sembra che tale serpente avesse la capacità di guarire le malattie intestinali provocate dalla tenia e che i bambini

milanesi fissandolo guarissero dai vermi.
Ma non è finita qui.
Siamo ancora nella Basilica di Sant’Ambrogio. In una delle absidi della basilica, nell’area presbiteriale, c’è una cattedra, intesa come seggio con braccioli di marmo o comunque di pietra, cosiddetta “cattedra della fertilità” che si diceva avesse il potere di “assicurare” un parto indolore alle puerpere con cui veniva in contatto.
Probabilmente un retaggio delle antiche credenze pagane, sicuramente di estrazione celtica, di cui la zona dove sorge Sant’Ambrogio è intrisa, essendo un luogo che era tutta un’estensione di tombe pagane e precedenti chiese demolite.
In particolare il cimitero pagano sottostante è vecchio di millenni.
In alternativa alla cattedra, la stessa poggia su una pietra, detta anch’essa “pietra della fertilità”, che se toccata da una donna in attesa, assicurerà sempre un parto indolore.
Si tratta di una grande pietra nera vicina all’altare, che pare sia stata portata in Italia dai soldati romani che tornavano dalle Crociate.
E che invece, al contrario, la nefasta Colonna Infame facesse ammalare. La Colonna Infame, a ricordo degli untori della peste, oggi ormai distrutta, era posizionata in Piazza Vetra che era in un luogo già malsano di suo per l’attività di concia delle pelli con acidi che vi si svolgeva. Ovvio che le malattie proliferassero.
Molti luoghi e molti mali in secoli in cui l’unica possibilità era la fiducia nelle tradizioni e non la medicina come la conosciamo oggi.
Eleonora Prina
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