Milano come Caracas. Vengono al pettine i nodi del buonismo. Come reagire?

Fabrizio c'è Milano

Milano 15 Giugno – Dopo il ferroviere aggredito a colpi di machete, sabato c’è stata la vittima di un rom in fuga a tutta velocità da Via Palizzi e domenica una donna decapitata in Via Amadeo.

Non è propaganda, è la cronaca di una città dove violenti e impuniti non hanno più il benché minimo timore. I nodi delle scelte politiche buoniste a Milano come a Roma stanno arrivando al pettine.tre aggressori capotreno-2

Passiamo in rassegna le convinzioni della sinistra al governo.

I militari in città non servivano, i vigili devono occuparsi di traffico e multe, l’occupazione delle case popolari nasce da bisogno e non da racket malavitosi, il reato di immigrazione clandestina va abrogato, i campi rom abusivi vanno sostituiti con campi regolari costruiti dal Comune e pagati dal Ministero degli Interni, i clandestini che sbarcano sono tutti profughi e come tali vanno tutti accolti in attesa che l’Europa decida se e come distribuirli.

Grazie a queste idee Milano ha conosciuto orrori che ci riportano al medioevo. Ma sono la punta di un iceberg fatto di reati predatori sempre in aumento, di quartieri fuori controllo, di violenza politica, di bullismo, di profughi nei viadoparchi e nelle piazze.

Finché ci sarà impunità sulle più banali violazioni, dal biglietto del tram allo sporcare i luoghi pubblici, chiunque e in particolare i nuovi arrivati saranno autorizzati a pensare che qui puoi fare tutto.

Milano è però la citta più civile e col senso civico piu diffuso. Pu , deve e vuole reagire. Allora in attesa che nel 2016 milanesi eleggano un nuovo governo, si spera, più consapevole sul tema sicurezza, qualcosa si può fare: impariamo a protestare e a chiedere più presidio, più controlli, più legalità, insomma piu sicurezza a chi governa Milano. E togliamo l’alibi della Milano che accoglie senza limiti a un governo nazionale che in 2 anni di sbarchi non ha agito.

E allora fischiamo, scriviamo, mobilitiamoci nei comitati come sulla rete. E facciamo risvegliare i governi di sinistra dal loro mondo dei sogni buonista. Se la protesta sarà diffusa, la paura di perdere tanti voti farà rivedere molte convinzioni pure a sinistra. A tutto vantaggio degli italiani.

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