Milano 27 Giugno – Da circa una settimana i terroristi islamici dell’Isis hanno lanciato un’offensiva su tre continenti: Europa, Asia e Africa.
E’ trascorsa quasi una settimana dal primo attacco terroristico in territorio austriaco, a Graz, dove quello che i media hanno spacciato per l’azione di uno squilibrato sta acquistando sempre più i contorni di un attentato di matrice islamica. Infatti l’attentatore, un islamico bosniaco, prima di compiere il suo vile atto omicida si è premunito di cancellare tutti i messaggi dalla sua casella di posta elettronica, dai social network e dalla memoria del suo cellulare, in compenso la polizia ha intercettato 225 contatti che l’attentatore di Graz aveva in Arabia Saudita.
Cinque giorni dopo, con l’aiuto e per la gioia della Turchia, l’esercito dei terroristi dell’Isis è riuscito a riconquistare Kobane, la città simbolo della Siria che i curdi strapparono dalle grinfie di Daech alcuni mesi fa. Ovviamente gli aiuti promessi dalla Mogherini ai volontari curdi non sono mai arrivati e giovedì scorso le forze del terrorismo sono riuscite a prendere possesso della città e per festeggiare la riconquista non si sono fatti mancare l’esecuzione di 120 civili.
Nelle ore immediatamente successive l’Isis è riuscito ad arrivare a pochi chilometri da Damasco dove ha eseguito l’esecuzione di altre 12 persone. Nel frattempo più a sud, i terroristi islamici hanno lanciato un missile aldilà della frontiera con la Giordania, colpendo la cittadina di Al-Ramtha causando la morte di una persona ed il ferimento di altre quattro.
Ieri, venerdì, l’offensiva è diventata più feroce: mentre all’aeroporto di Roma Fiumicino veniva arrestato unterrorista di origine pakistana, proveniente dal Qatar (che strano!) che aveva in programma un attentato sul suolo italiano o in Vaticano, in Francia, a pochi chilometri da Lyon, una cellula di terroristi islamici, dopo aver decapitato un autotrasportatore 50enne, la cui testa è stata successivamente impalata al recinto dell’industria chimica obbiettivo dell’attentato, si sono impossessati del camion della vittima e dopo aver cercato, fallendo, di far esplodere delle bombole di gas, sono stati arrestati. Uno di loro, Yassin Shali, musulmano residente in Francia era già noto alla polizia francese per suoi presunti contatti con cellule islamiche radicali, sposato con una figlia di pochi anni. Anche la moglie ed altri suoi parenti sono stati presi in custodia dalla polizia francese.
Mentre Oltralpe si scopriva questo bel regalo in nome di Allah e dell’immigrazione, e della menzogna dell’integrazione, in Kuwait un terrorista suicida si è fatto esplodere nella moschea sciita di Kuwait City causando al morte di almeno 24 persone.
In Africa, e più precisamente in Somalia, gli alleati dell’Isis, i terroristi islamici del gruppo Shebab hanno attaccato ed espugnato una base militare dell’AMISOM a circa 100 chilometri a Nord-Ovest di Mogadiscio: quasi tutto il contingente militare presente nella base, in maggioranza soldati del Burundi, è stato annientato e tutto l’armamento sia leggero che pesante è stato sequestrato dai terroristi di Shebab.
Poche ore dopo è la volta della Tunisia, sulla spiaggia di Sousse. Trenta persone, in maggioranza turisti stranieri provenienti dalla Germania e dalla Gran Bretagna, sono stati uccisi nell’attentato sulla costa tunisina. Stando alle testimonianza dei superstiti due uomini si sono avvicinati alla spiaggia a bordo di un gommone. Una volta sulla terraferma i due terroristi hanno aperto il fuoco con i kalashnikov che avevano occultato negli ombrelloni contro turisti che affollavano la spiaggia. Successivamente si sono diretti verso i due hotel che si affacciano sulla costa dove sono stati prontamente fermati dalle forze di sicurezza. Un terrorista è stato arrestato, l’altro, un 24enne studente universitario, è stato ucciso nel conflitto a fuoco con la polizia tunisina.
Gli attentati in suolo europeo in Francia ed in Austria dimostrano come i confini europei assomiglino più al famoso formaggio svizzero coi buchi che ad un confine di stato. Francia, Italia e altri paesi dell’UE hanno e stanno ospitando sul loro territorio numerose cellule terroristiche islamiche pronte a colpirci in ogni momento ed in ogni luogo: potrebbe essere un centro commerciale, uno stadio, una manifestazione o semplicemente mentre andremo a prendere un caffè, come è avvenuto a Graz settimana scorsa, ma grazie alla puerile, subnormale, irrazionalità del buonismo (con la vita ed i soldi degli altri) politicamente corretto siamo destinati ad essere degli obbiettivi, delle pedine sacrificali in nome di Allah. Non illudetevi, l’Europa non prenderà provvedimenti, anzi per bocca del capo della diplomazia dell’Unione Europea, Federica Mogherini, quella tanto fiera di aver stretto la mano a Yasser Arafat (un terrorista sanguinario), ha già dichiarato la nostra resa, nella sua ultima dichiarazione arriva a sostenere che le nostre tradizioni appartengono all’Islam e le tradizioni islamiche appartengono all’Europa. Domanda: quando il nero vessillo, magari con delle mezze lune in cerchio sostituirà la bandiera blu con le stelle che sventola a Bruxelles?
Impiegato presso una nota multinazionale americana, ha avuto varie esperienze di dirigenza sia in campo professionale che in campo politico.
Scrive per Milanopost ed altre testate, soffermandosi soprattutto su Israele, Medio Oriente, Africa sahariana e subsahariana. Giornalista Freelance scrive più per passione che per professione.