Milano 28 Giugno – Mentre la Tunisia chiude 80 moschee per rischio terrorismo, il Comune di Milano, unico in Europa, prosegue nel suo folle percorso per aprirne 2 in città. Le immagini di questi giorni non hanno insegnato nulla a Pisapia e Majorino. Le moschee sono i luoghi preferiti dal radicalismo islamico per reclutare immigrati di seconda generazione. Anche la circostanza che l’Italia sia in questo momento un paese dove qualsiasi terrorista può comodamente entrare utilizzando i barconi e fingendosi rifugiato politico dovrebbe consigliare più prudenza.
Francamente non capisco come possa sfuggire agli amministratori che a Milano non è in gioco il diritto alla libertà religiosa o la discriminazione razziale. Si facciano un giro a San Siro (che potremmo chiamare Milanistan) o in alcune zone del Giambellino, e vedranno interi isolati abitati da musulmani che hanno instaurato usi, costumi e leggi del loro paese, in barba alle leggi vigenti in Italia. Sono enclave dove non si respira volontà di integrazione ma odio per le libertà e i diritti civili occidentali. E dove chi non è musulmano ha difficoltà ad abitare.
Pisapia però va avanti. Martedì sarà presentato il progetto della Moschea di Via Esterle. Nel frattempo sono caduti nel vuoto tutti gli appelli a essere piu rigorosi nella selezione dei soggetti che possono partecipare al bando del Comune. Ricordiamo che alcune associazioni partecipanti sono contigue a organizzazioni messe al bando per terrorismo in diversi paesi europei ed arabi. Né il Comune intende rispettare la legge regionale vigente. Aspetta solo che il Governo Renzi e la Corte Costituzionale la cancellino.
Fabrizio De Pasquale , Consigliere Comunale Forza Italia
Fabrizio De Pasquale ha 60 anni, è sposato, padre di 2 figli e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche, è stato Capo ufficio stampa di varie aziende e del Ministero dei Beni Culturali. Ha lavorato per RAI ed Expo2015 e per un centro media. E’ stato per 24 anni Consigliere e poi Capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino. Conosce bene Milano ma non smette mai di scoprire i problemi e le eccellenze che la metropoli produce ogni giorno. E’ Direttore e amministratore di Milanopost dal 2014 e crede nel ruolo dell’informazione locale per migliorare la città e i suoi abitanti.