Milano 29 Giugno – Per i soloni del Corriere la Darsena è la prova che Milano è bella, grazie a Pisapia, sottintendono loro. Ora è bene ribadire 2 cose.
La prima è che il progetto di riqualificazione della Darsena è addirittura dei tempi di Albertini, e i soldi per realizzarla sono della società Expo che ha bandito l’appalto. Questa opera poteva essere pronta 10 anni fa, se in mezzo non ci fosse stata una assurda battaglia contro i parcheggi sotterranei che la sinistra ha cavalcato in maniera irragionevole. Oggi si vede quanto farebbe comodo avere un parking sotterraneo per accogliere le auto dei frequentatori della movida milanese. Uno dei motivi scatenanti del delirio della notte delle lanterne di Martedi scorso sono state le macchine parcheggiate irregolarmente ovunque.
Chiariti i meriti di una riqualificazione che, al di la di giudizi estetici sempre opinabili, ha il grande merito di unire diverse aree pedonali dei navigli e di creare una grande luogo di ritrovo, bisogna capire quale è invece il compito che tocca al Comune oggi, anziché pavoneggiarsi per un opera non sua.
Nel giro di mezz’ora si capisce che il Comune deve combattere l’abusivismo commerciale che rischia di far diventare l’area un suk in balia di sballati e ubriachi. Ci sono decine di venditori abusivi di alcolici a basso prezzo che girano indisturbati. Altri abusivi vari con mercanzia, più saltimbanchi di ogni tipo. Gli imbrattatori agiscono indisturbati e il Comune si accontenta di cancellare a spese nostre ogni settimana le loro opere.
Insomma la Darsena è il nuovo luogo della movida selvaggia che tanto piace alla sinistra, con la scusa che i ragazzi devono potersi divertire a basso costo. Venditori extracomunitari che vendono birre e chupitos a 1 euro esentasse (sia Iva, sia Cosap, sia Tari , sia Imu), nessun limite di rumori e schiamazzi. Fa niente per quei commercianti che pagano affitti e tasse e devono mettersi in regola con Asl, Siae e Arpa, pena la chiusura. Per i vigili urbani la nuova piazza è semplicemente come se non esistesse, lo si è visto la notte del caos delle lanterne. Non è nei loro turni, può cascare il mondo. Figuriamoci poi la lotta all’abusivismo commerciale e alla contraffazione.
È un film già visto alle Colonne di San Lorenzo, a Piazza Sant’Agostino. L’Assessore al Commercio D’Alfonso intanto scrive libri sul Partito della città.
Caro Corriere Milano è bella perché generazioni di milanesi l’hanno resa sempre più bella con il loro ingegno e il loro lavoro. Una giunta di incapaci può renderla invivibile e mettere a repentaglio quanto ereditato dal passato.
Fabrizio De Pasquale ha 60 anni, è sposato, padre di 2 figli e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche, è stato Capo ufficio stampa di varie aziende e del Ministero dei Beni Culturali. Ha lavorato per RAI ed Expo2015 e per un centro media. E’ stato per 24 anni Consigliere e poi Capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino. Conosce bene Milano ma non smette mai di scoprire i problemi e le eccellenze che la metropoli produce ogni giorno. E’ Direttore e amministratore di Milanopost dal 2014 e crede nel ruolo dell’informazione locale per migliorare la città e i suoi abitanti.