Milano 1 Luglio – Ogni tanto guardo la mia tessera di Forza Italia e lo sconforto mi assale. Cosa ho fatto di male per militare in un partito in cui il responsabile economico sta più a sinistra di Renzi? Devo certamente aver sbagliato io, ma vi posso assicurare che credevo di essermi iscritto al partito di Martino, non a quello di Fassina. Eppure, per quanto mi sforzi di rileggere, Brunetta ha davvero rilasciato un commento in cui esorta Renzi a fare pressioni su Junker per cedere al ricatto Greco. In sostanza, dopo l’ennesima proposta conciliatoria dell’Europa, Tsipras ha risposto picche, contro proponendo un’apertura di credito illimitata per due anni per coprire le “esigenze finanziarie del Paese”. Una proposta del genere non attiene al campo politico, ma a quello psichiatrico. E’ una chiara fuga della realtà, una dissociazione netta. Probabilmente Tsipras sente delle voci che gli suggeriscono cosa fare. O forse se la gioca a poker, rilanciando usando la vita dei suoi concittadini. Non lo so, non è rilevante qua. Renzi trova da qualche parte la dignità, il coraggio liberale di chiedere alla Grecia di rispondere delle proprie scelte. Chiude ogni trattativa, difende i sacrifici che abbiamo fatti anche noi, la Fornero tra le altre, e si schiera nel fronte della responsabilità. Finalmente se ne frega dei sondaggi, fa la cosa giusta senza se e senza ma. Questo sarebbe il momento per superare il Pd a destra e forzare la mano, ad esempio, sul prestito bilaterale da dieci miliardi. Chenneso, chiederne l’immediato rimborso. Far veder che si difende il denaro pubblico con la spada e la violenza. Ed invece no. Ci schieriamo con Bersani e critichiamo Renzi. Pretendiamo una resa disonorevole di fronte ad un baro alle corde, che verrà spazzato via dal proprio popolo nelle prossime 120 ore. Chiediamo di fuggire davanti al nemico sconfitto, di risparmiare il ladro recidivo. E tutto in nome di una insopportabile ideologia socialista per cui è più colpevole la Merkel per il successo della Germania che Tsipras per il fallimento della Grecia.
E no, Santo Cielo, tutto si poteva far passare. Chi scrive ha sostenuto senza tentennare la verginità della pulzella di Casoria, le parentele più improbabili di Ruby Rubacuore, il buon nome di Scajola, ed ogni riforma uscita dai nostri Governi. Senza mai un cedimento od un passo indietro. Ma questo è il limite, difendere un ladro solo perchè ruba in nome dei tuoi stessi valori socialisti dovrebbe comportare l’espulsione da qualsiasi partito che voglia, anche solo di facciata, apparire liberale. Cosa ce ne facciamo di questo responsabile economico? Fassina è libero, prendiamoci lui. Almeno in tv rende meglio, tanto le idee sono le stesse. Oppure, ma è solo un modesto suggerimento, potremmo risvegliarci da questo incubo e tornare noi stessi.
Cacciare Brunetta e Santanchè, rifiutare ogni alleanza con chi neghi la sacralità della Proprietà Privata e la Libertà del Mercato, lottare contro i drogati di valuta inflazionaria e dire chiaramente ai cittadini: se uno Stato è ladro chi lo aiuta è complice e chi, da fuori, lo sostiene contro il proprio popolo, è un traditore. E va fucilato alla schiena. Non so, dire qualcosa di liberale. Così, per vedere l’effetto che fa.
Laureato in legge col massimo dei voti, ha iniziato due anni fa la carriera di startupper, con la casa editrice digitale Leo Libri. Attualmente è Presidente di Leotech srls, che ha contribuito a fondare. Si occupa di internazionalizzazione di imprese, marketing e comunicazione,