Milano 6 Luglio – Il gruppo terrorista “provincia del Sinai”, che ha giurato fedeltà a Daech, venerdì ha effettuato una serie di lanci di razzi dalla penisola del Sinai che sono esplosi nel sud di Israele. Un portavoce dell’esercito israeliano ha dichiarato che i razzi hanno raggiunto il territorio israeliano senza provocare vittime.
“Tre razzi Grad sono stati lanciati contro le posizioni ebraiche della Palestina occupata”, ha scritto in un comunicato su Twitter il gruppo terroristico, che ha reso il nord della penisola egiziana la sua roccaforte. Precedentemente, questo gruppo terroristico era chiamato Ansar al-Beit Maqdess, ma ha cambiato il suo nome per marcare la sua fedeltà a Daech, che ha proclamato il “califfato” nei territori conquistati in Iraq e la Siria col supporto finanziario e militare della Turchia e del Qatar e con la complicità di Barak Hussein Obama.
Le autorità israeliane hanno deciso di aumentare il numero di militari lungo il confine con l’Egitto, il Ministero della Difesa ha disposto la chiusura dei valichi di Nitzana e Kerem Shalom al confine meridionale, quest’ultimo posto di confine è stato poi riaperto dopo poche ore.
Dopo una serie di valutazione della situazione, il Comando Sud delle IDF ha deciso di alzare il livello di allerta lungo il confine col Sinai, in particolare nell’area di Kerem Shalom, dove si incontrano i confini tra Israele, l’Egitto e la Striscia di Gaza, già teatro di scontri in passato. Nel frattempo Israele ed Egitto mantengono la loro collaborazione nel coordinamento della sicurezza, ma finora l’esercito egiziano non ha ancora chiesto ad Israele il permesso di aumentare le proprie truppe oltre il loro numero attuale nel nord del Sinai, come previsto dall’accordo di pace tra i due stati.
La recente ondata di attentati terroristici in Egitto arriva al culmine di una ripresa nei rapporti tra Israele e l’Egitto, che sono iniziati lo scorso anno quando il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi è salito al potere. Un’indicazione sulla positività dei rapporti tra Israele ed Egitto la troviamo nella dichiarazione rilasciata mercoledì dal Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu: “Siamo partner degli Egiziani e molti altri stati del Medio Oriente e del mondo, nella nostra battaglia contro il terrorismo islamico radicale”.
Ed adesso, l’ora dell’Isis è scoccata, che Obama lo voglia o no.
Impiegato presso una nota multinazionale americana, ha avuto varie esperienze di dirigenza sia in campo professionale che in campo politico.
Scrive per Milanopost ed altre testate, soffermandosi soprattutto su Israele, Medio Oriente, Africa sahariana e subsahariana. Giornalista Freelance scrive più per passione che per professione.