Milano 9 Luglio – 10 Settembre 2014, il presidente degli Stati Uniti d’America convoca una conferenza stampa presso la Casa Bianca, il tema: l’impegno americano contro l’Isis e ha ribadito che, come Comandante in Capo, la sua “massima priorità è la sicurezza del popolo americano”, e ha fatto notare che l lui e la sua amministrazione ha “sempre sostenuto la lotta ai terroristi” che minacciano gli Stati Uniti.
Ecco le sue parole: “Abbiamo distrutto Osama bin Laden e gran parte della leadership di al Qaeda in Afghanistan e Pakistan. Abbiamo attaccato gli affiliati di al Qaeda nello Yemen, (peccato che ora li stia sostenendo contro la minoranza sciita yemenita n.d.r.) e abbiamo recentemente eliminato il comandante in capo della sua affiliata in Somalia. Grazie ai nostri militari e professionisti di antiterrorismo, l’America è più sicura. Tuttavia noi continuiamo ad affrontare una minaccia terroristica. Non possiamo cancellare ogni traccia del male dal mondo, e piccoli gruppi di assassini hanno la capacità di fare grandi danni. Questo era il caso prima del 9/11 ma rimane una realtà anche oggi. Ed è per questo che dobbiamo restare vigili quando emergono delle minacce. In questo momento, le maggiori minacce provengono dal Medio Oriente e dal Nord Africa, dove gruppi radicali sfruttano rimostranze per i propri interessi. E uno di questi gruppi è ISIL, lo Stato islamico.
L’ISIL (Stato islamico dell’Iraq e il Levante) era precedentemente affiliato ad al Qaeda in Iraq, e da allora ha guadagnato territorio su entrambi i lati del confine tra Iraq e Siria, approfittando del conflitto confessionale in Iraq e dalla guerra civile siriana. Sebbene ISIL si autodefinisca “Stato islamico”, il gruppo terroristico non è né islamico né uno stato”. La jihadista di Inzago invece lo smentisce.
Continua il Presidente: “L’ISIL non è ‘islamica. Nessuna religione tollera l’uccisione di innocenti, (dovrà rileggersi il Corano) e la stragrande maggioranza delle vittime dell’ ISIL sono musulmani. L’ISIL non è certamente uno stato e non è riconosciuto da nessun governo.” Infatti i 300.000 cristiani di Mosul erano musulmani che si spacciavo per cristiani.
“In una regione che ha conosciuto tanto spargimento di sangue, questi terroristi sono unici nella loro brutalità, quindi l’ISIL rappresenta una minaccia per il popolo dell’Iraq e della Siria, e il più vasto Medio Oriente e se fosse lasciato incontrollato, questi terroristi potrebbero costituire una minaccia crescente al di là di quella regione, anche per gli Stati Uniti. Anche se non abbiamo ancora individuato tracce specifiche contro la nostra Patria, il leader ISIL hanno minacciato l’America e i nostri alleati. La nostra comunità di intelligence ritiene che migliaia di stranieri, tra cui europei e degli americani, loro si sono uniti alle milizie del Califfato in Siria e in Iraq. Addestrati e agguerriti, questi combattenti potrebbero tentare di tornare nei loro paesi d’origine e di effettuare attacchi mortali. Il nostro obiettivo è chiaro: noi distruggeremo l’ ISIL attraverso una strategia globale e duratura contro il terrorismo”.
Subito dopo Obama ha illustrato la strategia che gli Stati Uniti avrebbero adottato contro Daech:
Una campagna sistematica di attacchi aerei contro ISIL lavorando con il governo iracheno, per ampliare gli sforzi per proteggere i civili e le missioni umanitarie. Inoltre, ho messo in chiaro che ci sarà la caccia ai terroristi che minacciano gli USA, ovunque si trovino. Questo significa che non esiterà a prendere provvedimenti contro ISIL in Siria, così come in Iraq.
Maggiore sostegno alle forze che combattono ISIL sul terreno ricordando che nel Giugno 2014 aveva schierato diverse centinaia di soldati americani in Iraq per valutare come si possa sostenere al meglio le forze di sicurezza irachene. Ora che queste squadre hanno completato il loro lavoro e l’Iraq ha formato un governo avrebbe inviato un ulteriore contingente di 475 consulenti militari in Iraq ma queste forze americane non avranno una missione di combattimento ma sono necessari per sostenere le forze irachene e curde nella formazione, nell’intelligence e dal punto di vista logistico. “Sosterremo gli sforzi dell’Iraq a creare unità della Guardia Nazionale per aiutare le comunità sunnite e garantire la propria libertà dal controllo di ISIL.
Dall’altra parte del confine, in Siria, abbiamo intensificato la nostra assistenza militare per l’opposizione siriana. Nella lotta contro ISIL, non possiamo contare sul regime di Assad che terrorizza il proprio popolo, un regime che non potrà mai riconquistare la legittimità che ha perso. Invece, dobbiamo rafforzare l’opposizione come il migliore contrappeso agli estremisti come ISIL, pur perseguendo la soluzione politica necessaria per risolvere la crisi della Siria, una volta per tutte”.
“Sulla base della nostra capacità di controterrorismo basilari per prevenire gli attacchi ISIL stiamo lavorando con i nostri partner per raddoppiare i nostri sforzi per tagliare i sui finanziamenti; migliorare la nostra intelligence,rafforzare le nostre difese, contrastare la sua ideologia distorta e arginare il flusso di combattenti stranieri dentro e fuori il Medio Oriente. E in due settimane, io presiederò una riunione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per mobilitare ulteriormente la comunità internazionale attorno a questo sforzo” e concluse dichiarando “ Dobbiamo fornire assistenza umanitaria ai civili innocenti sfollati da ISIL. Questo include musulmani sunniti e sciiti che sono in grave pericolo, così come decine di migliaia di cristiani e delle altre minoranze religiose. Non possiamo permettere che queste comunità debbano abbandonare le loro antiche terre.
Questa è la nostra strategia”.
Bellissimo discorso, pieno di inesattezze, tipiche di una persona che o non capisce ciò che gli hanno scritto oppure sa perfettamente di mentire, fatto sta che il primo cittadino (tra poco l’ultimo) degli Stati Uniti, proprio il giorno 6 Luglio, si è cimentato in un discorso similare a quello del 10 Settembre dell’anno scorso, vediamo cosa ha detto: “ISIL (Stato islamico dell’Iraq e il Levante) era precedentemente affiliato ad al Qaeda in Iraq, e da allora ha guadagnato terreno su entrambi i lati del confine tra Iraq e Siria, approfittando di un conflitto confessionale dalla guerra civile siriana. Sebbene ISIL si autodefinisca “Stato islamico”, il Presidente ha sottolineato che il gruppo terroristico non è né islamico né uno stato.
“ISIL è un’organizzazione terroristica, pura e semplice”, ha detto ed ecco quello che il Presidente aveva da dire il 6 Luglio per prevalere contro ISIL: “Il nostro obiettivo principale è quello di distruggere questo gruppo attraverso una strategia globale e sostenuto da una campagna antiterrorismo con una strategia ch eseguirà quattro punti: Una campagna sistematica di attacchi aerei contro ISIL. Lavorando con il governo iracheno, gli Stati Uniti stanno moltiplicando gli sforzi per proteggere i civili e le missioni umanitarie e colpendo obiettivi dell’ISIL. Stiamo perseguendo i terroristi ovunque si trovino, il che significa che non esiteremo ad agire contro l’ISIL in Siria e l’Iraq. Se minacci l’America, non troverete nessun rifugio sicuro. Ad oggi, abbiamo lanciato oltre 5.000 attacchi aerei contro l’ISIL”.
Obama ha poi illustrato il secondo punto della sua strategia dichiarando:” Daremo maggiore sostegno alle forze che combattono l’ISIL sul terreno. Gli Stati Uniti hanno inviato un piccolo contingente di consiglieri militari per sostenere le forze irachene, compresi i combattenti curdi, per la loro formazione, l’intelligence e in logistica. Queste forze americane non hanno una missione di combattimento, ma stanno fornendo il supporto necessario alle forze irachene per attaccare. In Siria, abbiamo intensificato la nostra assistenza militare all’opposizione siriana, pur perseguendo la soluzione politica necessaria per risolvere la crisi della Siria, una volta per tutte.
Ed ora al via l’illustrazione del terzo e quarto punto della “nuova strategia” messa a punto dalla Casa Bianca:” Sulla base della nostra capacità di controterrorismo basilare per prevenire gli attacchi dell’ISIL stiamo lavorando con i nostri partner, stiamo raddoppiando i nostri sforzi per tagliare i fondi all’ ISIL, migliorare la nostra intelligence, rafforzare le nostre difese, contrastare l’ideologia distorta dell’ ISIL e arginare il flusso di combattenti stranieri dentro e fuori del Medio Oriente.
Fornire assistenza umanitaria ai civili innocenti sfollati dall’ISIL. Non possiamo permettere che le comunità di innocenti debbano abbandonare la loro patria. Gli Stati Uniti continuano a fornire assistenza necessaria ai musulmani sunniti e sciiti che sono in grave pericolo, così come decine di migliaia di cristiani e delle altre minoranze religiose.”
Notate le differenze? Se questo fosse realmente il piano strategico contro l’Isis come mai non si cinge con un embargo il Qatar e non vengono messo a punto delle sanzioni contro la Turchia, visto che sono proprio i due stati che finanziano l’Isis?
Comunque quando Hillary Clinton sostiene che i Repubblicani sono un disco rotto, non è che, forse, si confonde col suo presidente e compagno democratico?
Eccovi il bravo presidente americano tanto amato dai sinistroidi italioti, dal burattino fiorentino, e dal fratello musulmano che siede nel nostro parlamento.
Impiegato presso una nota multinazionale americana, ha avuto varie esperienze di dirigenza sia in campo professionale che in campo politico.
Scrive per Milanopost ed altre testate, soffermandosi soprattutto su Israele, Medio Oriente, Africa sahariana e subsahariana. Giornalista Freelance scrive più per passione che per professione.