Al Pac la mostra “Jing Shen. The act of painting in contemporary China”

Cultura e spettacolo

Milano 11 Luglio – “Jing Shen. L’atto della pittura nella Cina contemporanea” analizza l’emergere di temi e modi tipici dell’arte classica cinese nel lavoro di venti artisti di tre diverse generazioni. Aperta fino al 6 settembre, è la prima mostra ideata e curata dal Comitato Scientifico del PAC per Expo 2015.

La mostra affronta il tema del “nutrimento intellettuale” esplorando il modo in cui la creatività contemporanea si alimenta in relazione alla eredità artistica e culturale. Oltre che al PAC, si estende con due progetti speciali: l’installazione Forward di Wang Gongxin, allestita nella Soglia Magica (lo spazio che a Malpensa unisce la stazione ferroviaria all’aeroporto) in cui l’artista cattura un semplice movimento per descrivere  il flusso della vita, gli incontri e le esistenze parallele che ognuno di noi incontra nel suo viaggio sulla terra e l’allestimento nel nuovo spazio espositivo “La Parete” di Feltrinelli Duomo in Galleria, con un video dell’artista Chen Shaoxiong, le riproduzioni di alcune opere in mostra e un breve making of del progetto espositivo al PAC.

Jing Shen sarà la prima mostra diffusa in diversi punti della città attraverso la realtà aumentata. Insieme all’Istituto Confucio dell’Università Degli Studi di Milano, il PAC svilupperà una serie di attività per introdurre adulti e famiglie alla cultura e all’arte cinesi: dai laboratori di calligrafia a quelli sull’arte del ritaglio della carta, dagli appuntamenti mattutini con il taijiquan a quelli con la ritualità della preparazione del cibo.

Nella cultura cinese la pittura ha una posizione di rilievo: in Cina scrivere è dipingere e viceversa; la pittura è ed è sempre stata un dispositivo privilegiato per riflettere e comprendere il mondo e l’arte. Ha un’influenza così pervasiva da informare di sé non solo tele o carta, ma anche installazioni, performances, scultura, video opere digitali. Jing Shen non è una mostra di soli quadri ma un’esposizione che illustra il rapporto tra pittura e altri linguaggi.
“Jing Shen” vuol dire ”consapevolezza del gesto”, ma anche ”forza interiore”; argomenta che l’arte classica cinese (pittura, ceramica e xilografia) ha in sé gli ingredienti e i nutrienti dell’arte cinese contemporanea; è l’apice del lavoro preparatorio, il momento che precede l’atto pittorico.

Jing Shen vuole anche suggerire quanto l’arte e le avanguardie occidentali del secondo dopoguerra siano state influenzate da questa cultura artistica, dalla pittura a inchiostro, dalla calligrafia e dalle filosofie a queste sottese: da Hartung a Pollock, a Cage, a Burri, a Boetti.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Moderazione dei commenti attiva. Il tuo commento non apparirà immediatamente.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.