Milano 12 Luglio – ‘Isis ha rivendicato l’attentato di ieri al consolato italiano al Cairo. Lo riferisce il Site sul profilo Twitter. Grazie alla benedizione di Allah i soldati dello Stato Islamico hanno fatto esplodere 450 kg di esplosivo piazzati dentro una macchina parcheggiata davanti al Consolato italiano al Cairo”. E’ quanto scrive un account di Twitter considerato vicino all’Isis rivendicando l’attentato. I terroristi annunciano nuovi attacchi.
La potente esplosione si è verificata ieri mattina al Cairo davanti al Consolato italiano che si affaccia su Galaa Street nel quartiere residenziale di Boulac. Continua a salire il bilancio dei feriti dell’esplosione. Il ministero della Salute precisa che “nove persone sono rimaste ferite, di cui due gravi”. Lo scrive l’agenzia Mena. La potente esplosione ha causato anche una vittima. Nessun italiano è rimasto coinvolto. Erano da poco passate le 6.30 del mattino quando la capitale egiziana è stata scossa dalla deflagrazione, causata con tutta probabilità da una bomba posta sotto una vettura. Una fonte della sicurezza ha reso noto che “l’esplosione ha danneggiato oltre alla facciata esterna del Consolato, che era chiuso, anche alcune abitazioni limitrofe.
La stessa fonte ha aggiunto che la “carica esplosiva sarebbe stata azionata con un telecomando”. “L’Italia non si fa intimidire”, ha affermato in un tweet il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni. Il ministro ha poi confermato che “non risultano vittime italiane” e ha aggiunto: siamo “vicini alle persone colpite e al personale”. La polizia ha transennato la zona dell’esplosione dove sono anche giunti artificieri ed esperti per chiarire la dinamica di quanto accaduto, mentre una folla di curiosi è accorsa sul posto.
“In questo momento l’Egitto sarà salvato solo con la leadership di Al Sisi. Questa è la mia posizione personale, e sono fiero della mia amicizia con lui. Darò il mio sostegno per lui e la direzione della pace”. Così il premier Matteo Renzi in un’intervista a Al Jazeera anticipata dalla sua intervistatrice Barbara Serra. (Ansa)
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