Una scia di polemiche è stata sollevata dal nuovo modello di pigiama per bambini lanciato da Zara.Il marchio spagnolo Zara ha ritirato oggi dal mercato una maglia da bambino con una stella gialla a sei punte sul petto dopo che erano state ravvisate similitudini con le casacche indossate dagli ebrei nei campi di concentramento. Fonti del gruppo tessile hanno assicurato che le maglie, a strisce blu su fondo bianco, erano ispirate “all’immaginario del west americano e ai film di cowboy”. Tuttavia, sono state ritirate da tutti i punti vendita, non solo nei 22 negozi che Zara ha in Israele. “Ci scusiamo con i nostri clienti”, ha detto un portavoce di Zara. Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, associazione che da anni si batte anche contro ogni tipo di rievocazione dei due regimi che hanno determinato un passato nefasto per la storia europea e mondiale, ritiene che la scelta del brand che ricorderebbero la divisa indossata dai prigionieri ebrei nei campi di concentramento durante la Seconda guerra mondiale è stata di cattivo gusto. Zara, non è nuova a simili critiche per i capi di abbigliamento che lancia. Recentemente è stata accusata di razzismo per aver messo in commercio una maglietta con un orsetto che promuoveva lo slogan: “Il bianco è il nuovo nero”.
D’Agata Giovanni
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